“Sede vacante… the Holy See is vacant!” basterebbe questa battuta, perfetta anche come tagline, a far comprendere cosa aspettarsi da Conclave, ultima fatica di Edward Berger dopo il successo di Niente di nuovo sul fronte occidentale: uno spettacolone hollywoodiano, thriller paranoide sull’elezione papale, meccanismo a orologeria perfettamente oliato, ma anche una rappresentazione goffa, superficiale e banalizzante dell’istituzione della Chiesa cattolica e della fede.
Defunto il Papa, il Vaticano è in subbuglio per la scelta del suo successore. A occuparsi dell’organizzazione del Conclave è il decano Thomas Lawrence, che deve sia sorvegliare il corretto svolgimento della votazione sia sedare intrighi e complotti propedeutici alla lotta di potere in arrivo, sostanzialmente tra fazioni conservatrici e liberali.
Ovviamente non mancheranno colpi di scena, segreti svelati e rivolgimenti di ogni sorta. Inutile girarci intorno, il film è la perfetta esecuzione del metodo hollywoodiano: sceneggiatura di ferro, caratterizzazione dei personaggi grossolana ma efficace, l’assoluta leggerezza con cui si trattano temi forti (questo conclave potrebbe essere qualsiasi altro tipo di elezione) e la pesantezza del tocco con cui vi si inseriscono preoccupazioni attuali (spiace dirlo, ma questa volta l’etichetta “woke” ha un senso).
Se tutto l’apparato tecnico – fotografia, montaggio, musica, scenografia, costumi – è tanto puntuale e preciso quanto scolastico, sempre perfetto ma molto più vivido è invece il comparto attoriale, con grandi prove di un cast di alto livello che comprende Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow e un gigioneggiante Sergio Castellitto, mai così divertente e divertito.
Insomma, Conclave è un film godibilissimo, serio e carico di gravitas, che ha forse l’unica vera pecca di credersi molto più intelligente e profondo di quanto sia. Tuttavia, se non si cercano grandi spunti di riflessione e aspirazioni filosofiche, lo spettacolo è garantito!
🎬 CONCLAVE
🎥 diretto da Edward Berger