Il film è stato presentato al Festival di Venezia, dove Nicole Kidman ha vinto la Coppa Volpi per la sua interpretazione di Romy, madre, moglie e imprenditrice di successo che affronta la sua vera essenza, rimasta sopita per anni, grazie alle avance del giovane stagista Samuel, (Harris Dickinson).
Babygirl è un film in cui una donna che è riuscita a scalare la vetta, superando diversi uomini, decide di levarsi di dosso la divisa ingessata e obbligatoria di donna in carriera, perfetta e senza scheletri nell’armadio. Samuel, con la sua giovane età, si muove perfettamente in questo terreno insidioso, come se non fosse la prima volta, quasi come se la regista volesse affidare alle nuove generazioni il merito di un menefreghismo liberatorio e rivoluzionario contro i tabù conformisti e sessisti del sistema.
La pellicola esplora quindi temi di potere, genere e sessualità, offrendo uno sguardo profondo sulla liberazione dai tabù patriarcali circa l’erotismo e il potere femminili. Per dirla con le parole della regista: si tratta di un erotismo femminista che vuole studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la bestia interiore di una donna che non può più nascondersi e che per vedersi veramente ha bisogno di liberare la sua ombra perdendo il controllo.
Al di là della trama e del suo messaggio, ciò che assume un ruolo centrale e riempitivo è sicuramente il suono. Nonostante si tratti di un film erotico, con rimandi a Nove settimane e mezzo e Secretary (anche se non si avvicina a quel livello…), si contano pochissime scene di sesso, di cui solo due nudi. Ciò che colma questo “vuoto” inaspettato, dato il genere, viene riempito perfettamente da un costante respiro corto, affannato e ritmico, che accompagna la protagonista in ogni suo momento di riscoperta, esprimendo quelle atmosfere erotiche senza esplicitarle.
Un film da vedere al cinema per apprezzare il lavoro sonoro di Wyatt Tuzo e le intense interpretazioni, in particolare quella di Kidman, per l’appunto celebrata anche in quel di Venezia.
🎬 BABYGIRL
🎥 diretto da Halina Reijn
🦁 presentato in corcorso a Venezia 81