Con “Biancaneve” e “ Un film Minecraft” abbiamo visto delle pellicole proprio brutte, recentemente. Quest’ultimo è un’opera destinata a un pubblico giovane, giovanissimo, pieno di citazioni da gamer, ma povero di contenuti.
Partiamo dalla sceneggiatura, completamente inesistente. È in pratica un lunghissimo tutorial su come iniziare a giocare a Minecraft, cosparso di gag che spesso e volentieri non fanno ridere, perché vecchie. Eppure, paradossalmente, come dicevamo all’inizio, è un film rivolto ai più giovani, ai fruitori del gioco, ma la dinamica è simile al primo Jumanji: quindi a chi è rivolto? Cadiamo di nuovo nello stesso interrogativo.
Il film è tutto sbagliato, e in questa pellicola ne esce male anche Jack Black che ha voluto replicare le dinamiche di “Super Mario”, fallendo miseramente. Ormai Jack Black interpreta se stesso in tutti i ruoli che fa, e insiste nell’inserire per forza canzoni con le quali può continuare a interpretare Tenacius D, 20 anni dopo la nascita.
Jason Momoa, che interpreta invece uno sfigato, dovrebbe far ridere con gag e faccette, ma non riesce nell’intento, portando sullo schermo un personaggio privo di personalità che si ripete in ogni inquadratura.
La regia del film non lascia nulla: le scene d’azione, trite e ritrite e prese da altri film dello stesso genere; attori senza spessore, che si muovono nello schermo senza una meta ben precisa… sembra proprio che la produzione abbia voluto fare appositamente un brutto film.
Anche il doppiaggio italiano non aiuta: affidare a Mara Maionchi un ruolo importante, come il cattivo di turno che parla un milanese imbruttito, è ridicolo; passi il ruolo del rapper Lazza che rimane sullo schermo per venti minuti, ma il resto sembra costruito appositamente per deludere lo spettatore.
Bada, un film brutto non vuol dire che sia inguardabile. Questa pellicola si lascia guardare, per colori, dinamiche, ma soprattutto per le mille citazioni del mondo Minecraft. Ma non fa il salto, o meglio non ci prova nemmeno: e poi questa confusione sulla scelta del target del film, in teoria per un pubblico infantile ma che strizza l’occhio ad un pubblico adulto, non aiuta la comprensione della pellicola.
Insomma, un film che non rimarrà negli annali, ma che probabilmente non rimarrà in sala molto a lungo.
a cura di Simone Albano