Forse non a tutti piacerà sentirselo dire, eppure bisogna ammetterlo: i francesi lo fanno meglio. Cosa? Ma il cinema medio – parbleu! – il cinema dei sentimenti, delle piccole vicende, dell’autorialità moderata ma innegabile che va a braccetto con la concessione commerciale. Un cinema sostenibile, economico, prodotto di un’industria sana, dalle radici culturali solide e che può vantare una buona propensione al dialogo con il pubblico.
Tre amiche, ultimo film di Emmanuel Mouret – che in patria è noto come una sorta di epigono di Rohmer e che in Italia ricordiamo per il recente e alleniano Una relazione passeggera, davvero godibile – è infatti veramente lontano dall’essere un capolavoro, ma è anche una narrazione estremamente piacevole, intelligente, in qualche punto persino sagace, graziata da un cast di attori forse non di prim’ordine ma capaci e sensibili (c’è anche il sempre meraviglioso Vincent Macaigne!)
In questo racconto tripartito, che qualcosa deve a La ronde di Ophuls e alla produzione di Schnitzler, si raccontano gli eterni girotondi dolceamari del cuore, con un tono da commedia pur nelle situazioni drammatiche, senza fare sconti ai personaggi ma senza neanche punirli eccessivamente.
C’est la vie, insomma, sembra dirci con un pizzico di rassegnazione, e un sorriso pensieroso, questo film che parte in maniera scoppiettante – due amiche si confidano, con esisti diversi, di non amare più molto i mariti, ma non sanno che la terza è proprio l’amante di uno di questi – e poi prosegue in maniera forse fin troppo programmatica, perdendo qui e lì la felicità di scrittura e i dialoghi cesellati che lo avevano caratterizzato e forse lasciando per strada un personaggio o due. Ma sono peccati venali, il film si lascia vedere e incuriosisce per le svolte sentimentali se non proprio sorprendenti comunque sempre varie e realistiche.
Del resto non c’è neanche da pretendere molto dai reparti tecnici, i cui esiti sono quelli di una buona confezione, pulita e ordinaria come la regia stessa, tra qualche saliscendi (emozionante la colonna sonora, forse fin troppo fluviale il montaggio) e invenzione memorabile sul filo dello spoiler.
Eppure nonostante tutto Tre amiche riesce a imporsi nella memoria dello spettatore, magari solo per qualche breve attimo, e invita a qualche riflessione non banale riguardo il corso della propria vita. Non è poco, quando si tocca una materia così prosaica in un modo così lieve.
🎬 TRE AMICHE
🏷 in sala dal 19 giugno con Lucky Red
🎥 diretto da Emmanuel Mouret