SILENZIO!
diretto da Teddy Lussi-Modeste
Un dramma sociale con la tensione di un thriller morale: così si potrebbe descrivere Silenzio!, un film che si inserisce con originalità in un “filone” ormai abbastanza nutrito come quello dell’accusa che colpisce un insegnante durante l’esercizio del suo lavoro.
La sceneggiatura è infatti il vero punto di forza, riuscendo a scandagliare la complessità delle vicende e delle responsabilità, evitando semplificazioni o facili giudizi: il protagonista è infatti un docente appassionato che però viene travolto da un’accusa infamante – aver molestato una sua giovane alunna – con conseguenze che investono la sua vita privata, intima e lavorativa.
Il racconto riflette dinamiche di potere contorte, l’ipocrisia delle istituzioni e il fragile equilibrio tra senso di giustizia e convenienza politica. Non a caso è ispirato sia da un evento realmente accaduto al regista che da un movimento, #pasdevagues, partito proprio a seguito di minacce e gesti offensivi nei confronti degli insegnanti francesi.
Silenzio! riesce nella non semplice impresa di delineare con precisione i dilemmi morali dei personaggi e in particolar modo sui dubbi del protagonista in merito alle responsabilità dei coinvolti. Il film non offre risposte univoche, ma si muove in una zona grigia che riflette la complessità della realtà.
Questo effetto è dato anche dall’ottima prova del protagonista, François Civil – una star in patria, e dei giovani ragazzi che interpretano gli studenti. Il primo riesce a trasmettere bene incertezza, paura, senso di colpa e determinazione, aiutato da un ritmo incalzante, che costruisce una sensazione di ansia progressiva, lambendo i confini del thriller, pur mantenendosi nel reame del realismo.
In definitiva, Silenzio! è un’opera intensa e coinvolgente, che affronta con intelligenza e sensibilità un tema complesso, lasciando il pubblico con una riflessione profonda sul ruolo dell’educazione e sulle responsabilità individuali e collettive e aprendosi ad ampie discussioni post visione.