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Dragon Trainer: recensione

dragon trainer recensione

Perché la Dreamworks ha deciso di cimentarsi nel Live-Action? La risposta è che vuole provare a fare ciò che alla Disney non riesce più…emozionare.

L’adattamento live-action di Dragon Trainer funziona, se come termine di paragone abbiamo gli adattamenti Disney, anche se non supera il film animato, per ovvie ragioni.

Ma andiamo per gradi. A dirigere la pellicola è il tre volte candidato all’Oscar Dean DeBlois, lo stesso regista della trilogia animata. E questa cosa non è da sottovalutare, perché solo l’autore sa cosa tenere e cosa togliere dalla visione completa del film.

Il film infatti riprende fedelmente la storia della versione animata, fin troppo. Probabilmente, per avere una maggiore differenza dall’originale, sarebbe stato bello vedere reinterpretato il mondo di partenza, sin troppo pulito e patinato su grande schermo: renderlo più cupo, più sporco avrebbe reso il tutto più nuovo e credibile.

I sentimenti che escono da questo film sono tuttavia più che reali, gli interpreti sembrano vivere veramente in compagnia dei draghi, anche dal punto di vista tecnico. Gli effetti visivi sono incredibili: le movenze di Sdentato sono simpaticissime, è come vedere veramente un drago, poiché i dettagli della loro pelle, la texture, sono sorprendenti. Le sequenze di volo danno poi proprio la sensazione di cavalcare una creatura del genere.

Un film che, come dicevamo all’inizio, funziona. E non si basa solo alla spettacolarizzazione, ma si concentra anche su come veicolare un grande insegnamento, ossia la collaborazione tra specie diverse.

Ed è proprio scavando più a fondo nella trama che capiamo che il regista ha voluto dire qualcosa di più rispetto all’opera animato, finendo rendere Dragon Trainer un film politico, di cui desidereremmo immediatamente un sequel.

🐲 DRAGON TRAINER
🏷 in sala dal 13 giugno con Universal Pictures Italia
🎥 diretto da Dean DeBlois

Autore

  • Simone Albano

    Tutto è iniziato quando da piccolo mi ritrovai solo in casa e decisi di inserire nel videoregistratore il VHS di Jurassic Park. Da lì poi il primo film al cinema Titanic…e dopo la voglia di scrivere storie. Non mi aspettavo di scrivere recensioni. Quello lo so, non sono in grado, le scrivo troppo di pancia, ed è per questo che ho deciso poi di creare una redazione tutta mia. La prima idea di Popcorn & Podcast era quella di scrivere solo recensioni di film pop, ma poi ho capito che la gente fa solo finta di essere Pop, e si lega ai film di autori, fa il radical chic, e per avere una linea editoriale mista mi sono avvalso di grandi collaboratori. Nella vita lavoro nel cinema, mastico cinema e parlo di cinema (sì ho una vita noiosa), ma non riuscirei a vedermi in nessun altro lavoro. Cerco di essere sempre sincero nelle mie opinioni sul cinema, e creo sempre nuovi contenuti che non vadano in Trend, perché a me stare sulla cresta dell’onda mette ansia. Quindi preferisco pochi numeri ma tanta qualità. E se non sei d’accordo con me, sti cazzi.

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Data pubblicazione: 06/13/2025
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dreamworks

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