• Home
  • Chi siamo
  • Podcast
    • Episodi
    • Morsi
    • Speciali
  • Recensioni
    • Film
    • Serie tv
  • Rubriche
    • Behind the Scene

Death of a Unicorn: recensione

death of a unicorn poster

La A24 è diventata la Asylum che ce l’ha fatta, e ci riferiamo sicuramente agli ultimi due film horror che ha portato al cinema, in particolar modo “Death of Unicorn” dell’esordiente ed ex produttore Alex Scharfman (l’altro è Opus).

Il film fa il suo dovere, divertire, e lo fa in maniera molto semplice, senza troppe pretese, tipico di un’opera che si lascia guardare ed esclamare “Bah, ci sta!”.

La pellicola è lontana anni luce dalla qualità dei film precedenti della A24, ma è sicuramente in linea con il mercato odierno, proponendo una storia sui generis che intrattiene il pubblico con gag e momenti di pura azione.

Il film parte bene, e all’inizio sembra essere un horror gradevole su unicorni assassini, privo di trama, anche se la sceneggiatura tenta di dare varie chiavi di lettura e interpretazioni agli eventi raccontati, senza riuscirci particolarmente bene.

Se il regista ha inserito una propria nota autoriale – un sottotesto di denuncia delle case farmaceutiche e dell’arroganza della classe più abbiente – il messaggio fa fatica a passare a causa delle tante, troppe, idee inserite a forza nella pellicola.

Il film non si fa aiutare nemmeno dal comparto attoriale, infatti se da una parte Jenna Ortega spicca più degli altri, Paul Rudd sembra interpretare sempre lo stesso personaggio, non scrollandosi mai davvero di dosso il suo Scott Lang/Ant Man.

Il minutaggio di 107 minuti inciampa in qualche errore di montaggio e continuity: noterete infatti verso il finale come ad un certo punto mentre è notte si passi improvvisamente alla piena luce del mezzogiorno. Vedere queste cose fa sempre molto male.

Insomma un film da debuttante con errori che non si riescono a perdonare, ma che si lascia guardare e di cui si può godere se non si cerca qualcosa da cinefilo incallito e raffinato.

🦄 DEATH OF A UNICORN
🎥 diretto da Alex Scharfman
🎞 in sala dal 10 aprile con I Wonder Pictures

Autore

  • Simone Albano

    Tutto è iniziato quando da piccolo mi ritrovai solo in casa e decisi di inserire nel videoregistratore il VHS di Jurassic Park. Da lì poi il primo film al cinema Titanic…e dopo la voglia di scrivere storie. Non mi aspettavo di scrivere recensioni. Quello lo so, non sono in grado, le scrivo troppo di pancia, ed è per questo che ho deciso poi di creare una redazione tutta mia. La prima idea di Popcorn & Podcast era quella di scrivere solo recensioni di film pop, ma poi ho capito che la gente fa solo finta di essere Pop, e si lega ai film di autori, fa il radical chic, e per avere una linea editoriale mista mi sono avvalso di grandi collaboratori. Nella vita lavoro nel cinema, mastico cinema e parlo di cinema (sì ho una vita noiosa), ma non riuscirei a vedermi in nessun altro lavoro. Cerco di essere sempre sincero nelle mie opinioni sul cinema, e creo sempre nuovi contenuti che non vadano in Trend, perché a me stare sulla cresta dell’onda mette ansia. Quindi preferisco pochi numeri ma tanta qualità. E se non sei d’accordo con me, sti cazzi.

    Visualizza tutti gli articoli
Data pubblicazione: 04/10/2025
Articolo precedente
Senza sangue: recensione
Articolo successivo
Blue Box: recensione

Tag

jenna ortegapaul ruddwill poulter

Latest

jurassic world la rinascita recensione film

Jurassic World – La rinascita: recensione

3 giorni fa
happy holidays recensione film

Happy Holidays: recensione

3 giorni fa
the end recensione film

The End: recensione

1 settimana fa
presence film recensione

Presence: recensione

1 settimana fa
tre amiche recensione

Tre amiche: recensione

2 settimane fa
28-anni-dopo-recensione

28 anni dopo: recensione

2 settimane fa
P&P
YouTube
spotify
Facebook
Instagram
TikTok
Twitch

© Popcorn & Podcast by HypeCommunications

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Privacy Policy