• Home
  • Chi siamo
  • Podcast
    • Episodi
    • Morsi
    • Speciali
  • Recensioni
    • Film
    • Serie tv
  • Rubriche
    • Behind the Scene

Blue Box: recensione

blue box recensione

“Blue Box” (Ao no Hako) è un anime che ha recentemente conquistato il pubblico, soprattutto in Giappone, dove ha riscosso un successo notevole. Tratto dal manga omonimo di Kōji Miura, serializzato su Weekly Shōnen Jump dal 2021, l’anime è prodotto da TMS Entertainment e animato da Telecom Animation Film.

La prima stagione è composta da 25 episodi e segue Taiki Inomata, studente liceale e membro del club di badminton, innamorato di Chinatsu Kano, stella della squadra di basket. A loro si aggiunge Hina Chono, ginnasta artistica e amica d’infanzia di Taiki, creando un triangolo amoroso che ricorda dinamiche viste in opere come “Marmelade Boy” e “È quasi magia Johnny”, ma con un approccio più moderno e meno drammatico.

L’anime fonde elementi tipici dello shōjo e dello spokon, esplorando sia le relazioni sentimentali che le ambizioni sportive dei protagonisti. Le sequenze dei match sono animate con cura, probabilmente grazie all’uso della grafica computerizzata, offrendo una rappresentazione dinamica e coinvolgente delle competizioni. Il comparto visivo presenta uno stile accattivante, con colori brillanti e un’illuminazione quasi accecante, tipica del genere shōjo, mentre la colonna sonora accompagna efficacemente le vicende.

Dal punto di vista narrativo, la storia può inizialmente sembrare semplice, ma si distingue per l’approfondimento psicologico dei personaggi. Taiki è il fulcro emotivo della serie, con numerosi monologhi interiori che permettono allo spettatore di comprendere le sue emozioni e incertezze. Al contrario, i sentimenti di Chinatsu rimangono spesso enigmatici, mentre Hina si distingue per la sua schiettezza ed energia, rappresentando un contrasto interessante con la timidezza di Chinatsu.

Il ritmo della narrazione è deliberatamente lento, permettendo una riflessione approfondita sulle aspirazioni sportive e sulle dinamiche relazionali dei protagonisti. Anche i personaggi secondari ricevono un’attenzione particolare, aggiungendo profondità alla trama.

Il penultimo episodio, il 24, rappresenta un punto di svolta significativo, offrendo una conclusione soddisfacente alle tensioni accumulate e conferendo autenticità alla narrazione. Per gli spettatori più maturi, alcune dinamiche possono risultare frustranti, ma riflettono fedelmente le complessità e le incertezze tipiche dell’adolescenza.

In sintesi, “Blue Box” è un’opera che, pur partendo da premesse apparentemente semplici, riesce a distinguersi grazie alla sua onestà narrativa e alla rappresentazione realistica delle emozioni giovanili. Consigliato a chi cerca una storia che intreccia sport e sentimenti con delicatezza e profondità.

🏸 BLUE BOX
🏀 tratta dal manga di Kōji Miura
🤸‍♀️ in streaming su Netflix

Autore

  • Luigi Tranchina

    Visualizza tutti gli articoli
Data pubblicazione: 04/11/2025
Articolo precedente
Death of a Unicorn: recensione
Articolo successivo
La casa degli sguardi: recensione

Tag

anime

Latest

jurassic world la rinascita recensione film

Jurassic World – La rinascita: recensione

3 giorni fa
happy holidays recensione film

Happy Holidays: recensione

3 giorni fa
the end recensione film

The End: recensione

1 settimana fa
presence film recensione

Presence: recensione

1 settimana fa
tre amiche recensione

Tre amiche: recensione

2 settimane fa
28-anni-dopo-recensione

28 anni dopo: recensione

2 settimane fa
P&P
YouTube
spotify
Facebook
Instagram
TikTok
Twitch

© Popcorn & Podcast by HypeCommunications

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Privacy Policy