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Behind the Scene: Poltergeist (1982) di Tobe Hooper

behind the scene poltergeist

Rendiamo omaggio a uno dei classici dell’horror, un film dalla lavorazione turbolenta, segnata da eventi tragici che diedero vita al mito della “maledizione del film”.

Il film nasce da un’idea di Steven Spielberg, al tempo sotto contratto con la Universal per dirigere E.T. Secondo le clausole non poteva firmare altre opere, così decise di produrre Poltergeist, affidandone la regia a Tobe Hooper, autore di Non aprite quella porta.

Numerosi membri della troupe raccontarono che Spielberg fosse costantemente sul set, dando direttive, scegliendo inquadrature e gestendo il ritmo delle scene. Il dibattito su chi abbia davvero diretto il film è ancora acceso, ma Poltergeist reca l’impronta stilistica di Spielberg, dalla regia fluida al montaggio serrato.

Tra le tante dicerie che alimentarono il mito fu quella relativa alla scena della piscina piena di fango e cadaveri: furono usati veri scheletri umani al posto di quelli in plastica, per ragioni di budget. Craig T. Nelson e JoBeth Williams (i genitori nel film) raccontarono di averlo scoperto solo dopo le riprese.

Ma ciò che ha davvero fatto la differenza nella resa di Poltergeist è stato il lavoro sugli effetti speciali, innovativi e artigianali allo stesso tempo. Tutto fu realizzato con un mix di tecniche classiche come fili invisibili, riprese al contrario, modellini e sovrapposizioni ottiche.

Un esempio è la sequenza dell’armadio che inghiotte Carol Anne: un congegno meccanico combinato a luci stroboscopiche, fumo e aspiratori nascosti. Gli spiriti che scendono dalla scala luminosa? In realtà ballerini avvolti in tessuti iridescenti, filmati e poi moltiplicati in post-produzione. E la scena in cui un uomo si guarda allo specchio e si strappa il viso? Un manichino animatronico manovrato a mano – da Spielberg stesso, tra l’altro – in una delle sequenze più forti del film.

Autore

  • Alessio Cappuccio

    Alessio Cappuccio si è laureato in Letteratura Moderna presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sulla trilogia dei colori di Krzysztof Kieslowski.

    Nel frattempo ha iniziato a scrivere sul portale di informazione web Blogosfere nella sezione spettacoli, per cui è stato anche inviato durante la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e la Festa del Cinema di Roma.

    Nel corso della sua carriera ha lavorato e collaborato con una serie di realtà editoriali come Leonardo.it, Triboo, Studentville, ScuolaZoo, Milano e Roma Weekend, Londra da vivere spaziando dalla politica al tempo libero, la scuola, le nuove tecnologie, con un occhio di riguardo al cinema, sua vera passione.

    Dopo un Master in Critica Giornalistica presso l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, e una parentesi da videomaker, si è trasferito in pianta stabile a Roma, dove co-dirige Popcorn&Podcast, il più grande e autorevole podcast di cinema dell'universo.

    In genere non parla di sé in terza persona.

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Data pubblicazione: 05/04/2025
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