Rendiamo omaggio a Pedro Almodovar, che tra qualche giorno arriva al cinema con La stanza accanto, il suo ultimo film premiato con il Leone d’oro a Venezia. Parliamo quindi della produzione di Julieta, ventesimo lungometraggio del regista spagnolo.
Il film è ispirato a tre racconti (Chance, Silence e Soon) tratti dal libro Runaway della scrittrice premio Nobel Alice Munro, anche sulla scorta della fascinazione del regista per le scene chiave ambientate su un treno. Almodóvar ha ammesso di non essere stato completamente fedele al materiale originale, ma ha sottolineato l’importanza della rappresentazione dei rapporti familiari e dei legami tra donne, temi centrali anche nel suo adattamento.
Inizialmente, il titolo doveva essere Silencio (in inglese: Silence), ma venne cambiato in Julieta per evitare confusione con l’omonimo film di Martin Scorsese, uscito anch’esso nel 2016. In origine, Almodóvar aveva pensato di realizzare Julieta come suo primo film in lingua inglese, con Meryl Streep nel ruolo della protagonista in tre diverse fasi della vita: 20, 40 e 60 anni.
Tuttavia, il progetto venne accantonato sia per le difficoltà di girare in un altro paese sia perché il cineasta non era proprio convinto che il trucco del ringiovanimento sarebbe stato efficace. Ecco perché Emma Suarez e Adriana Ugarte si scambiano il ruolo di Julieta in età diverse – un evidente omaggio a Quell’oscuro oggetto del desiderio di Bunuel.