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Behind the Scene: I sette samurai (1954) di Akira Kurosawa

behind the scene - i sette samurai

In occasione della riedizione al cinema in versione originale e integrale, parliamo oggi di un classico del cinema, il capolavoro di Akira Kurosawa noto come I sette samurai. Il film inizialmente doveva intitolarsi Sei Samurai, ma per mettere un po’ di pepe nella trama fu inventato il personaggio di Kikuchiyo perché gli sceneggiatori si resero conto che “sei samurai sobri erano noiosi: serviva una figura più eccentrica”: non a caso l’attore Toshiro Mifune fu lasciato libero di improvvisare nella sua interpretazione, cosa non comune per Kurosawa.

A fare scuola fu il concetto dell’assemblaggio di una squadra di personaggi per portare a termine una missione (quasi suicida) con tanto di eroi riluttanti, storia d’amore tra attori giovani e coinvolgimento dei locali. Kurosawa pretese inoltre di girare tutto in un villaggio contadino ricostruito su un set, cosa che fece lievitare i costi di produzione, anche a causa dei 148 giorni di riprese.

I tempi si dilatarono, come il budget, e la scena della battaglia finale, prevista per la fine dell’estate, fu girata a febbraio in condizioni di freddo intenso, pioggia e fango. Kurosawa impiegò una tecnica molto particolare, facendo uso di teleobiettivi, rari all’epoca, e impiegando più macchine da presa che permettevano di riprendere l’azione completa, immergendo il pubblico nella scena: un’inquadratura standard, una mobile per le riprese più veloci e un’altra in stile guerrilla.

Questo complicò molto le riprese, ma Kurosawa coreografava tutti i movimenti delle tre macchine usando diagrammi accurati. Kurosawa era solito montare il film ogni notte, nonostante ciò la durata del film, a editing completato, fu di 207 minuti, compresa un’interruzione di cinque minuti con musica. La Toho Studios, insieme a Kurosawa, eliminò inizialmente 50 minuti per la distribuzione internazionale (poi dagli anni 90 si diffuse la versione completa).

Autore

  • Alessio Cappuccio

    Alessio Cappuccio si è laureato in Letteratura Moderna presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sulla trilogia dei colori di Krzysztof Kieslowski.

    Nel frattempo ha iniziato a scrivere sul portale di informazione web Blogosfere nella sezione spettacoli, per cui è stato anche inviato durante la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e la Festa del Cinema di Roma.

    Nel corso della sua carriera ha lavorato e collaborato con una serie di realtà editoriali come Leonardo.it, Triboo, Studentville, ScuolaZoo, Milano e Roma Weekend, Londra da vivere spaziando dalla politica al tempo libero, la scuola, le nuove tecnologie, con un occhio di riguardo al cinema, sua vera passione.

    Dopo un Master in Critica Giornalistica presso l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, e una parentesi da videomaker, si è trasferito in pianta stabile a Roma, dove co-dirige Popcorn&Podcast, il più grande e autorevole podcast di cinema dell'universo.

    In genere non parla di sé in terza persona.

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Data pubblicazione: 01/12/2025
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