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Behind the Scene: Final Destination (2000-2011)

behind the scene final destination

In occasione dell’uscita in sala di Bloodlines ripercorriamo alcuni degli aneddoti più interessanti su questo franchise horror iconico.

Il primo Final Destination nasce da una sceneggiatura pensata per un episodio di X-Files, “Flight 180”, in cui un personaggio aveva una premonizione su un incidente aereo. L’idea piacque tanto da decidere di trasformarla in un film a sé stante. Non a caso il 180 sarebbe diventato un Easter egg ricorrente: si trova nei biglietti, negli orari, nei numeri civici, perfino sui badge dei personaggi.

Probabilmente la scena più famosa della saga è quella dell’incidente in autostrada del secondo film, con i tronchi di legno: l’ispirazione venne da un incidente in Georgia, e il realismo fu tale da far rischiare un rating NC-17, dato che si vedeva l’esplosione del cranio da una ripresa in POV. I produttori dovettero tagliare 4 frame per evitare la censura.

Nel terzo film furono usati veri attori sulla giostra combinati con riprese in green screen per la sequenza del disastro. La sequenza fu girata almeno 26 volte tanto che Mary Elizabeth Winstead dichiarò di aver avuto nausea per due giorni.

Tony Todd interpreta William Bludworth — il misterioso impresario di pompe funebri — e doveva apparire solo nel primo film. Il pubblico lo amò così tanto che fu inserito in ogni capitolo, diventando una sorta di narratore.

L’incidente sul ponte sospeso nel 5 è stato girato su un set costruito su una palestra green screen sospesa di diversi metri, con attori agganciati a cavi invisibili. Il ponte è stato ricostruito in scala reale, dato che la CGI è stata usata soprattutto per la distruzione ambientale, ma gli stunt sono reali.

Nel 2 un personaggio viene tagliato a metà da filo spinato: per far ciò fu usata una protesi su misura, sangue finto pressurizzato e un sistema di airbrush manuale per colorare la ferita in tempo reale.

Per la ricerca delle morti accidentali gli sceneggiatori si informano leggendo manuali sugli incidenti sul lavoro e notiziari locali: le scene sono quindi esagerazioni di fatti accaduti o probabili.

Autore

  • Alessio Cappuccio

    Alessio Cappuccio si è laureato in Letteratura Moderna presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sulla trilogia dei colori di Krzysztof Kieslowski.

    Nel frattempo ha iniziato a scrivere sul portale di informazione web Blogosfere nella sezione spettacoli, per cui è stato anche inviato durante la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e la Festa del Cinema di Roma.

    Nel corso della sua carriera ha lavorato e collaborato con una serie di realtà editoriali come Leonardo.it, Triboo, Studentville, ScuolaZoo, Milano e Roma Weekend, Londra da vivere spaziando dalla politica al tempo libero, la scuola, le nuove tecnologie, con un occhio di riguardo al cinema, sua vera passione.

    Dopo un Master in Critica Giornalistica presso l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, e una parentesi da videomaker, si è trasferito in pianta stabile a Roma, dove co-dirige Popcorn&Podcast, il più grande e autorevole podcast di cinema dell'universo.

    In genere non parla di sé in terza persona.

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Data pubblicazione: 05/18/2025
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