Quando il cinema diventa opera d’arte? Quando incontra Robert Zemeckis “Here” è il nuovo film del regista de “Ritorno al futuro”, che torna a dirigere una pellicola dopo il film Disney “Pinocchio”, e torna con una grande voglia di rimettersi in gioco.
Si, perchè gli ultimi film di Zemeckis non erano grandi capolavori, soprattutto se si parla di “Le streghe” del 2020. Ma qui il regista mette tutto se stesso, tornando a dirigere il suo Tom Hanks e richiamando Robin Wright (la coppia di Forrest Gump), e sceglie di innovare il cinema, con un film che ha un solo punto di vista.
Seppur dal trailer possa sembrare un film noioso, vi assicuro che Here è molto dinamico e innovativo. Il regista trova il giusto modo di tenere lo spettatore sempre incollato allo schermo, aiutato sicuramente da un’ottima sceneggiatura, cuore pulsante di questa opera che si spera possa rimanere impressa nel cuore e nella mente degli spettatori.
Tratto da una graphic novel, il film rimane molto fedele all’opera iniziale, aiutato alla sceneggiatura dall’amico Eric Roth. Ma non è l’unica figura dal passato che ritroviamo in questo film, infatti Zemeckis ha rimesso in piedi la “banda” di Forrest Gump inserendo Alan Silvestri per le musiche e Don Burgess alla fotografia. Insomma un vero e proprio ritorno al passato.
Il film è stato criticato negli USA per l’eccessivo uso dell’intelligenza artificiale per il ringiovanimento dei protagonisti. Ma gli USA sembrano avercela con il povero Zemeckis, dove tutti i film successivi a “The Walk” sono stati accolti male, quindi non darei troppo credito a questo valutazione. Anzi lodo l’innovazione e l’uso intelligente della tecnica del ringiovanimento.
“Here” è un film destinato a un pubblico maturo, che cerca innovazione nelle sale cinematografiche, che non ha paura degli esperimenti e che soprattutto si è stufato di vedere sempre la solita narrazione in sala.
🎬 HERE
🎥 diretto da Robert Zemeckis