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Disclaimer: recensione

disclaimer recensione serie

L’omonimo romanzo di Renée Knight rinasce come miniserie e a darle questa forma è la magica mano di Alfonso Cuarón.

Presentato durante l’edizione 81 del Festival di Venezia, il regista messicano dimostra di saper padroneggiare perfettamente il format della miniserie televisiva. Disclaimer è un thriller psicologico di sei puntate, da circa 50 minuti ciascuna.

La storia è semplice: un’importante autrice di documentari riceve un libro che racconta in maniera dettagliata un segreto che ha tenuto nascosto a tutti. Per quanto la trama possa sembrare prevedibile, e in certi versi lo è, un episodio tira l’altro grazie alla volontà di scoprire come i personaggi reagiranno e si scontreranno fra loro.

Le diverse linee temporali e i POV dei protagonisti scandiscono il ritmo della serie. I momenti di confronto sono sempre ben calcolati e condensati nei momenti giusti, lasciando con il fiato sospeso. Non si può non dare il merito di ciò anche al cast stellare della serie. La sublime interpretazione di Cate Blanchett, infatti, è accompagnata dalle altrettanto incredibili performance di Sacha Baron Cohen, di Kevin Kline, fino ad arrivare a Leila George e a Louis Partridge.

Disclaimer vuole porre l’accento su quanto sia labile il confine fra carnefice e vittima. Basta poco: uno sguardo diverso e la volontà di credere a una determinata versione. Con un riuscitissimo effetto Rashomon, entriamo dentro la testa dei personaggi, ci identifichiamo in loro a tal punto da rendere impossibile prendere una parte, anche grazie ai voice-over che accompagnano tutta la serie.

La presenza di quest’ultimi, però, risulta un po’ eccessiva in alcune sequenze, dimostrandosi talvolta superflui. Infine, il tocco di classe della serie è senza dubbio l’impronta inconfondibile della regia di Cuarón. I suoi movimenti di macchina, la cura delle inquadrature e l’attenzione ai dettagli deliziano la visione dello spettatore, esplodendo nelle sequenze madri della miniserie.

🎬 DISCLAIMER
🎥 diretta da Alfonso Cuaron
🦁 presentato al Festival di Venezia 81

Autore

  • Fabio Perrone

    Fabio Perrone nasce in Germania, cresce a Reggio Emilia e vive a Roma: avrà finito di spostarsi verso sud? A sei anni guarda per la prima volta Avatar: The Last Airbender che segna l’inizio della sua ossessione per le serie tv e l’animazione.   Questa fissa lo porta a laurearsi in Arti e Scienze dello spettacolo alla Sapienza, per poi decidere di inseguire il suo sogno di diventare uno sceneggiatore. Frequenta quindi la Scuola Leo Benvenuti e poi il Corso Executive di Scrittura per l’Animazione Internazionale della Civica Luchino Visconti.   Nel suo tempo libero scrive progetti di serie tv e film firmandosi con il cognome di sua madre, Velardi, che lo portano a partecipare a diversi pitch contest in giro per l’Italia.   I suoi padri spirituali sono Lynch, Anno e Scola ed è convinto che, se un giorno riuscisse a scrivere qualcosa di anche vagamente simile alla penna di Phoebe Waller-Bridge potrebbe morire felice.

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Data pubblicazione: 10/10/2024
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Tag

alfonso cuaroncate blanchettFestival di Venezia

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