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Material Love: recensione

material love recensione poster

Dopo averci fatto versare tutte le nostre lacrime con Past Lives, Celine Song ci ha dato appena il tempo per asciugarle prima di uscire con Materialists, arrivato in Italia con il titolo Material Love. I tre interpreti principali, Dakota Johnson, Chris Evans e Pedro Pascal, sono stati protagonisti di una campagna pubblicitaria incredibile, che ha invaso piattaforme social e internet.

Da alcuni considerato la nuova, moderna romcom, da altri una romcom che vorrebbe essere la nuova, moderna romcom, Material Love è un film solo apparentemente semplice da decodificare. In un momento in cui finalmente si inizia a parlare della rappresentazione massiccia di ricchi e ultra ricchi al cinema e in tv, in particolare nel cinema romantico, il film pone una domanda fondamentale: chi ha ancora il tempo di innamorarsi, la forza di continuare ad amare e la determinazione di coltivare un rapporto senza soccombere all’ansia di veder svanire il sentimento, di finire intrappolati in una relazione soffocante o di non arrivare a fine mese?

La domanda è legittima, ed è una questione profondamente sentita da millennial e generazione Z, davanti cui l’ideale di amore romantico come lo abbiamo conosciuto si è disintegrato insieme alla possibilità di avere una pensione decente. Insomma, chi crederebbe ancora nell’amore, a parte qualche illuso trasognato e qualche anziana coppia con cinquant’anni di matrimonio alle spalle? La protagonista del film Lucy Mason, ma solo se l’amore è quello che deve scovare per i suoi clienti.

material love 1

Lucy Mason (Dakota Johnson) è una ricercata matchmaker di New York, in grado di infondere speranza e fiducia nei single più scettici e disillusi. Eppure, quando si tratta di trovare l’amore per sé, Lucy sembra disinteressata, proprio come una moderna Emma Woodhouse, troppo occupata ad orchestrare le vite degli altri per curarsi della sua. Almeno finché non incontra uno, o meglio due uomini: Harry Castillo (Pedro Pascal), affascinante gigante della finanza, quello che nel suo ambiente è un uomo tanto più unico che raro da essere definito “unicorno”, e John Finch (Chris Evans), ex fidanzato aspirante attore al verde, cinico (ma non abbastanza da non aver votato Bernie Sanders alle ultime elezioni) e fatalmente ancora innamorato di Lucy. La donna dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e mettere in discussione il suo intero percorso professionale prima di decidere la direzione da prendere nel futuro.

I clienti di Lucy esigenti, benestanti e incapaci di trattare la ricerca di un partner in modo diverso da come tratterebbero una transazione bancaria, non sono molto diversi dagli spettatori non ricchi. Chiunque utilizzi o abbia utilizzato le app di incontri si è trovato a giudicare e scartare persone con superficialità, come fossero articoli di un supermercato, in base ad altezza, aspetto fisico, hobby, tipo di lavoro o perfino segno zodiacale.

La frase “insieme siamo perfetti”, assume nel film un nuovo significato, dato che i parametri per essere “perfetti” sono oggi molto diversi rispetto a qualche decennio fa. In un mondo che ci vuole tanto efficienti quanto atrofizzati, faticare per avere una relazione e coltivarla può essere estenuante e non appagante.

material love 2Negli Stati Uniti post Me-too, il cinema sembra correre ai ripari cercando di infilarsi a forza in vecchi schemi e vecchi generi cinematografici, anche se, ormai si sa, vanno stretti alla maggior parte di noi. Forse uno dei difetti del film, che ha il merito di sollevare questioni sull’amore, i legami e le aspettative sulla vita di coppia con leggerezza e intelligenza, è volersi affrettare a dare un lieto fine che non suona abbastanza vero e sentito.

Insomma, Material Love è lontano dalla malinconia dolce e sussurrata di Past Lives, ma la visione sfaccetta dell’autrice sull’amore resta la stessa. Celine Song è consapevole che non si può avere tutto dalla vita: che sia tornare indietro nel tempo per rivivere il tuo primo grande amore, che sia vivere una vita che non è tua insieme a una persona per cui non provi nulla.

E in un mondo che ci vuole efficienti, atrofizzati e soprattutto illusi di non esserlo, un’autrice cinematografica in grado di metterci davanti alla nostra debolezza utilizzando il genere degli illusi per eccellenza merita decisamente la nostra attenzione. Se non altro perché l’unico modo per credere veramente all’amore è raccontarlo con la complessità che merita.

🎬 MATERIAL LOVE
🏷 in sala dal 4 settembre con Eagle Pictures
🎥 diretto da Celine Song

Autore

  • Francesca Zonta

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Data pubblicazione: 08/30/2025
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Tag

celine songchris evansdakota johnsonPedro Pascal

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